Sempiternity

Cinquantamila al doppio drago

Un controller da console

«Abbiamo trovato un reperto durante le nostre ricerche nel deserto dei Gobi» disse il funzionario mentre estraeva una foto dalla tasca e la metteva sul tavolo, «Lo riconosce?»
«Questa è… Ma non può essere» disse Blueberry, sorpreso.
«Quella non è una semplice console, lo ha capito anche lei.»

Blueberry Hill rimase pensieroso per un momento. Stava guardando la foto della console, un vecchio arnese pieno di polvere in una buca in mezzo alla sabbia. Dopo qualche attimo disse: «La Console della Vera Realtà Virtuale è solo una leggenda. Avete trovato una normalissima console.»
«Non è una leggenda, mi creda. Abbiamo avuto modo di vedere i suoi poteri in azione.»
«Ma non abbiamo il controller per usarla» il secondo funzionario aveva preso la parola, aprendo una cartellina portadocumenti. «Per questo abbiamo bisogno di lei, deve andare nella Foresta Amazzonica e recuperarne uno. Le nostre ricerche dicono chiaramente che si trova lì.» Porse a Blueberry Hill una cartina dove era segnata una strada, un vecchio sentiero che si perdeva in mezzo alla vegetazione della foresta.

«Perché dovete trovarne uno?» disse Blueberry, «Se volete far funzionare la console e averne il controllo dovreste rivolgervi al professore. Trovare quella console è sempre stato il suo sogno, l’ha cercata per anni. Scommetto che non c’è alcun bisogno di recuperare un controller, lui sarà in grado di fabbricarne uno.»
«È la stessa cosa che avevamo pensato anche noi…» rispose il funzionario, diventato tutto a un tratto esitante «…ma il professore ci ha provato, ed è rimasto catturato dentro l’artefatto.»

«Accidenti!» il gatto miagolò di stizza. «Quel vecchio matto si è cacciato in un guaio più grande di lui.» Fece una pausa, e poi proseguì: «Sono disposto a salvarlo, ma questo non spiega comunque perché vogliate me. La Foresta Amazzonica non è la mia zona, non la conosco.»
«Già, ma lei ha un addestramento che altri non hanno. Lei ha completato Pac-Man facendo un record ancora imbattuto. Ha finito Space Invaders al primo tentativo. Lei era un eroe! La chiamavano Il gatto della realtà virtuale
«Come la console!» aggiunse l’altro funzionario.
«E poi è la terza persona a cui ci siamo rivolti» disse il primo funzionario, «gli altri avevano di meglio da fare.»
«Quarta» lo corresse l’altro.